Obiettivo manuale, il grande ritorno

Il riuso delle ottiche manuali per corpi analigici formato 35mm grazie ai sensori digitali full frame. Riscoprire la modalità di scatto manuale o semi-automatica

A quando risale la prima fotocamera digitale

Il primo esemplare di fotocamera digitale vide la luce nel 1975, con un prototipo dal peso di 4 kg. L’ingegnere Steven Sasson della Kodak ne fu il creatore, sviluppando un dispositivo con una risoluzione di 0,01 megapixel in bianco e nero, che richiedeva 23 secondi per scattare una foto. La NASA, in collaborazione con Nikon, ha migliorato la tecnologia fotografica digitale, rendendo più semplice per gli astronauti catturare immagini durante le missioni spaziali.

Le pellicole e i sensori digitali

La pellicola fotografica e il sensore digitale costituiscono due supporti con metodi distinti per catturare immagini in fotografia. Analizziamo le differenze tra questi due supporti:

Pellicola Sensibile:
Fino a qualche anno fa, la pellicola era il mezzo principale per catturare immagini fotografiche. Funziona tramite processi chimico-fisici: quando la luce colpisce la pellicola, avvengono reazioni che ne modificano il materiale, lasciando un’impronta dell’esposizione e registrando l’immagine in modo permanente solo dopo lo sviluppo e il fissaggio.
Le pellicole con maggiore sensibilità catturano più luce nello stesso intervallo di tempo, ma presentano una maggiore granulosità e meno dettagli. La sensibilità della pellicola è espressa in ISO, indicando quanto sia reattiva alla luce.

Sensore digitale:
Le fotocamere digitali utilizzano sensori al posto della pellicola per catturare le immagini.
Quando la luce raggiunge il piano focale, i fotodiodi generano una leggera corrente che il processore della fotocamera elabora, registrando successivamente i dati su una memoria.
Ci sono due tipi comuni di sensori: CCD (Charge Coupled Device) e CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor). Il CCD legge le informazioni dei pixel una linea alla volta, mentre il CMOS ha un circuito separato per ogni pixel. Entrambi i tipi di sensori funzionano in modo simile e misurano l’intensità dei colori primari (RGB).

La qualità di un’immagine digitale è definita dalla densità della griglia di fotodiodi presenti sul sensore ed è misurata in pixel (numero complessivo di pixel).

In sintesi, la pellicola sensibile sfrutta processi chimici per catturare le immagini, mentre i sensori digitali convertono la luce in segnali elettronici. Entrambi i metodi presentano vantaggi e svantaggi, ma la fotografia digitale ha ormai predominato grazie alla sua praticità e versatilità.

Dimensione del sensore e lunghezza focale

La fotografia analogica che abbiamo conosciuto per anni, escludendo il grande formato, impiega pellicole formato 35mm con una superficie sensibile di 24x36mm, meglio noto come formato Leica.

La lunghezza focale di un obiettivo è la distanza tra il centro ottico della lente e il piano focale del sensore o della pellicola su cui si forma l’immagine. Aumentando la lunghezza focale, l’angolo di campo si restringe (effetto teleobiettivo), mentre riducendola, l’angolo di campo si amplia (effetto grandangolo).

Con l’avvento della fotografia digitale, sono stati introdotti sensori di varie dimensioni, spesso inferiori al formato 35mm, principalmente per motivi di costi. È evidente che, mantenendo la stessa lunghezza focale, la riduzione delle dimensioni del sensore riduce l’angolo di campo rispetto al formato standard Leica, avvicinando così l’inquadratura.

Alcuni dei sensori digitali più diffusi:
Full Frame (35mm): circa 36×24 mm. È utilizzato prevalentemente nelle fotocamere professionali.
APS-H: circa 28.7×19 mm. È meno comune, ma si trova in alcune fotocamere professionali Canon.
APS-C: circa 22×15 mm. È comune nelle fotocamere DSLR e mirrorless di fascia media e alta.
Micro Four Thirds (MFT): circa 17×13 mm. Utilizzato principalmente dalle fotocamere mirrorless di Olympus e Panasonic.


Un obiettivo con lunghezza focale di 50mm produce un angolo di campo di circa 40° su pellicola 35mm o sensore full frame, lo stesso obiettivo produce un angolo di campo di circa 26° su un sensore APS-C.

Con queste premesse, esamineremo le prestazioni delle rinomate lenti a focale fissa Voigtländer, che in passato mi hanno già regalato grandi soddisfazioni, montate su un corpo macchina digitale Full Frame (SONY ALPHA 7 II).


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